""Dichiaro di rifiutare qualsiasi legge che non rispetti i diritti
dell'individuo e la libertà personale": per questa dichiarazione,
nonché per aver espresso altre opinioni "pericolose" in merito alla
tolleranza religiosa e all'uguaglianza tra i sessi, in Egitto lo
studente ventiduenne Abdul Karim Suleiman, ossia Karim Amir, è stato
condannato a quattro anni di carcere con l'accusa di avere insultato
il presidente egiziano e la religione islamica.
Il ricorso in appello ha confermato la sentenza e l'accusa ha
ostacolato il lavoro degli avvocati di Karim, che lo difendono a
titolo gratuito.
La sua famiglia lo ha pubblicamente disconosciuto e il padre ha
invocato l'applicazione della sharia (legge islamica).
Per aver difeso i principi della libertà di parola, lo Index of
Censorship ha insignito Karim del Premio Hugo Young per il
Giornalismo per il 2007, mentre il PEN Club britannico lo ha eletto
membro onorario dell'organizzazione.
Quasi 6.000 persone hanno sottoscritto petizioni e inviato lettere al
governo egiziano e al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti
chiedendo il rilascio di Karim. Il caso di Karim, quasi ignorato dai
media italiani, è stato invece intensamente seguito da maggiori media
del mondo.
Il 27 aprile, a Roma, in piazza Montecitorio, a partire dalle ore 10,
un piccolo gruppo di persone che hanno a cuore i diritti degli
individui si unirà agli svariati drappelli che, in altre capitali,
testimonieranno solidarietà a Karim Amer e chiederanno alle autorità
politiche di adoperarsi per la sua liberazione.