Email with Marco Panella

Caro Pannella,

Non sono Italiano, ma vivo da 20 anni in Italia. Conosco bene la realtà Italiana. Ho lavorato come "precario", impiegato ed libero professionista a Roma prima del mio impiego di adesso con una organizzazione internazionale. La mia compagna è Italiana, mia figlia è nata a Roma. Ciònonostante mi sento sempre di più estraneo. Sono sempre di più esterrefatto e preoccupato che una gran parte degli Italiani è poco interessata ed anche diffidente contro tutto che non viene direttamente dalla stretta parrochia.
Avendo detto questo ti scrivo un messaggio per esprimere il mio completo appoggio per la linea che hanno interpreso i Radicali negli ultimi mesi nel candidarsi nelle file del PD per il parlamento. Non sei un "vecchio coglione" tu, ma "coglioni" sono i compagni socialisti che si sono catapultati fuori dalla rappresentanza parlamentare per uno stupido orgoglio superficiale. Forse orgoglio è una parola troppo nobile per questo compartamento così tipico della politica italiana: La impossibilità di aggregarsi e di stringere accordi per arrivare a uno scopo definito. Ho l'impressione che qui basta una digestione cattiva di notte per convincersi a fare un nuovo partito, una nuova parochia!
Se Voi vedete il partito democratico degli stati Uniti o il partito democristiano in Germania, ci sono anime diversissime in questi grandi partiti popolari, che sono tenuti insieme attraverso pochi ideali comuni e spesso c'è anche un overlap in alcuni di questi ideali col' avversario politico. Tutto questo serve per dare al cittadino la possibilità a votare un GOVERNO e non votare un partito. Dopo le elezioni, nel parlamento, ci saranno, come si vede soprattutto negli Stati Uniti, anche le iniziative che non sono limitati dai boundaries dei partiti. Due iniziative di McCain per esempio (immigrazione e finanziamento dei politici) erano perfettamente bipartisan. Ciononostante il Senatore McCain è adesso il candidato del Partito Repubblicano per le elezione presidenziali.

Penso che questa volta gli elettori Italiani abbianno capito meglio dei politici che non si deve votare per opinioni di gruppi partitici, ma per un governo. Per questo motivo anch'io avrei (se avessi il diritto di voto in Italia) votato PD, e non con il naso tappato, ma con la gioia di voler un governo con una certa apertura per i diritti individuali er per le riforme liberali necessari in questo paese (e per avere Emma Bonino nel governo).

Sono vicino all'area Radicale da 15 anni, ho avuto la tessera del Vostro Partito per due anni, mi sono eccitato per la Rosa nel Pugno e ho ancora una tessera dell' "Associazione per la Rosa nel Pugno". Ma spesso non condivido le vostre posizioni, soprattutto non condivido il vostro pianiuculo sul "Regime". Italia è un paese piùttosto democratico. Il problema non è un "Regime" , ma il popolo che lo vota . In Italia c'è un clima di cultura generale che impedisce ogni riforma. Non ho condiviso la vostra scelta di appoggiare Berlusconi, perchè non ho mai creduto che lui fosse qualcosa come una Maggie Thatcher Italiano, che avrei appoggiato anche io. Berlusconi è proprio la espressione massima di questa cultura italiana corporativa, in quale il bene comune non esiste. Chi si meraviglia che il leader della revolta corporativa dei tassisti di Roma si è candidato con il PdL?
Avremo 5 anni interessanti. Non vedo tante convinzioni in comune in questa coalizione di destra. E non vedo neanche un programma e una leadership che potrebbe superare le loro divisioni. Mi augurerei per l'Italia che Berlusca facesse le reforme liberiste di quali il paese ha così tanto bisogno. Ma condivido l'opinione dell'ECONOMIST che non sarà in grado di farlo e forse anche non gli importa neanche qualcosa.
Spero che i Radicali continiuano per impegnarsi nella formazione del Partito Democratico considerando che Alesina e Giavazzi hanno detto nel loro ultimo libro: "Il liberismo è di sinistra".

Cordiali Saluti

johannes keizer

johannes keizer
https://www.johanneskeizer.com
mailto://johannes@jkeizer.com

2008/4/25 Marco Pannella
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Caro Johannes,

come - purtroppo - ampiamente temuto e previsto, alle mie ultime e-mail ho ricevuto una marea di risposte esacerbate, di insulti (venduti, traditori, assassini della storia radicale, vecchio, coglione, logorroico, ridacci Capezzone, etc.) con 136 richieste di cancellazione dalla nostra mailing list, che subito effettueremo. Potremo tutte e tutti prenderne conoscenza perché, come abbiamo sempre fatto, quanto prima pubblicheremo i messaggi suddetti integralmente (fatte salve le firme), assieme a tutti gli altri.

A occhio si tratta di un buon 15-20% delle risposte totali. È il prezzo che avevo, come sapete, ben previsto per l'assenza di democrazia, di informazione, di conoscenza di quel che continuiamo a tentare e a fare. Nei confronti di queste reazioni, di questo dolore e di queste sofferenze, che avevo previsto come inevitabili ma non a scongiurare, vorrei poter chiedere a tutte e tutti di scusarmi, di perdonarmi. Ho detto e ripetuto che un'alternativa a questa situazione c'era: ed era nell'abbandonare la partita, non accettare di pagare e far pagare il costo sempre più crudele del continuare, del non sospenderla almeno. Non ce la siamo sentita, non me la sono sentita. Eravamo, ero certo della qualità e del valore delle scelte che andavamo compiendo come risposta ad una situazione di gravità senza precedenti.

Certo, a volte ti dici che non puoi continuare a ubbidire al dovere di assumerti dolorose responsabilità, esistenzialmente intollerabili per molti di noi, nelle condizioni nelle quali la realtà italiana (e non solo) ci veniva imponendo come alternativa alla sconfitta, come rischio, moralmente e ragionevolmente cogente, di impresa.

Ci incontreremo ora a Chianciano come avevamo previsto di fare ben prima delle votazioni del 13-14 aprile, certi che la posta in gioco sarebbe finalmente apparsa chiaramente agli occhi di tutti. Noi, la galassia radicale, ci saremo anche in quanto tale. Tredici dei quindici partiti che si erano presentati con propri candidati alla "Presidenza del Consiglio", sotto una forma o l'altra, non sono più presenti nelle istituzioni, avendo dilapidato i milioni di voti dei quali erano accreditati, che ritenevano di "avere". Tutte le organizzazioni politiche preesistenti, dalla Casa della Libertà all'Unione, in quanto tali sono scomparse, tranne l'UDC, il PD e il PdL, nuove trovate dall'incerto futuro, malgrado le apparenze.

Noi, Radicali, di nuovo ci siamo, ci saremo. Al nostro appuntamento dal 2 al 4 maggio a Chianciano, stanno rispondendo in molti in segno di rispetto e di amicizia, dei quali siamo loro grati.

Verrà con una decisione straordinaria che ha sorpreso molti, anche fra di noi, Romano PRODI. Vi elenco per ordine alfabetico la maggior parte di coloro che già ci hanno assicurato la loro partecipazione: Khaled Fouad ALLAM, Roberto BARBIERI, Marco BOATO, Lia BRIGANTI, Gian Domenico CAIAZZA, Alfonso CELOTTO, Daniela COLOMBO, Cinzia DATO, Biagio DE GIOVANNI, Roberto DEFEZ, Elettra DEIANA, Mauro DEL BUE, Giuseppe DI FEDERICO , Pietro FOLENA, Carlo FLAMIGNI, Grazia FRANCESCATO, Benedetto GAETANO, Luca GIANAROLI, Roberto GIACHETTI, Giuseppe GIULIETTI, Fulco LANCHESTER, Luigi MANCONI, Ignazio MARINO, Rolando NANNICINI, Fabio PAMMOLLI, Mario PATRONO, Tommaso PELLEGRINO, Paolo PILLITTERI, Geppi RIPPA, Aldo Loris ROSSI, Cesare SALVI, Sergio SEGIO, Piergiorgio STRATA. Malgrado la censura assoluta applicata al solito a questa nostra iniziativa, potete giudicare il valore di ciascuna e di tutte queste dec! isioni.

Solo martedì prossimo, dopo l'esito dei ballottaggi, siamo assicurati di una buona informazione della stampa, e fors'anche delle televisioni. Mentre scrivo queste righe Emma ha ricevuto da parte di Tremonti l'impegno di fare il possibile per poter mutare la sua agenda, e di intervenire anche lui. Ne saremmo evidentemente lieti e grati.

Le prenotazioni da parte delle compagne e dei compagni radicali sono per ora poche. Ma, viste le condizioni che saranno garantite ai partecipanti all'Assemblea dei Mille, v'è il rischio che si esauriscano poi, d'un tratto, rapidamente, le disponibilità che abbiamo potuto ottenere e offrire. Mi auguro che in molti cambierete i programmi già fatti in questo progetto di ritrovarci, proprio noi, quasi solo noi, rincuorati, e tornando ad essere speranza per tutti, quando avevamo noi per primi cessato o disperato di averne, di averla.

Parleremo di tutto: di Rosa nel Pugno, di Rivoluzione liberale, di Riforma laica socialista liberale radicale nonviolenta federalista. Di Tibet, di Dalai Lama.

Torno ad assicurarti che un solo impegno prendo e mantengo, sto mantenendo: leggerò personalmente, notte e giorno, con precedenza quasi assoluta, i cenni di risposta che mi giungeranno, che vorrai anche tu inviarmi. Non risponderò, invece, per impossibilità, a nessuno. A presto, ciao, forza, a tutti e tutte compagni e compagne di qualsiasi storia e militanza e affetti con i quali, da veri compagni, vivremo dal 2 al 4 maggio, insieme.

Firma Marco

Marco

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